lunedì 26 marzo 2007

Crimini legalizzati


Volevo scrivere un articolo sulla vivisezione, cercare di lanciare un urlo, anche se silenzioso nel caos di tutti i giorni, contro questa barbarie crudele dei giorni nostri.
Avrei voluto mettere foto per cercare di scandalizzare e scuotere le coscienze.
Non ce l'ho fatta. So che alcune persone sensibili ( e io mi sento tra queste) potrebbero rimanere eccessivamente colpite. Ma chiudere gli occhi non è la scelta giusta.
Ho tratto le righe che seguono da un sito ( http://www.novivisezione.org/mostra/index.htm) al quale vi rimando se volete informarvi meglio e pensate di avere il fegato per farlo. Altrimenti provate solo a seguire i consigli che sono scritti più giù, ogni piccolo gesto è importante.
Molti affermano "la vivisezione non esiste più".
O non sanno di cosa parlano, o sono in malafede.
"Vivisezione" non è solo il sezionare la rana viva, o gli atroci esperimenti del passato in cui i cani venivano legati con cinghie a una tavola e poi sezionati.
Quello non esiste quasi più, è vero (tranne che per alcune sfortunate rane nei laboratori didattici).
Oggi la vivisezione è ben altro. Molto peggio. E' chiamata "sperimentazione animale" o addirittura "ricerca medica", ma rimane, secondo la definzione del dizionario, "vivisezione". E', per estensione "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc."> [Dizionario De Mauro, ed. Paravia].
E' questo che milioni di animali ogni anno, nel mondo, subiscono nei laboratori: avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici compresi, induzione di malattie artificiali di ogni genere (cancro, sclerosi multipla, varie imitazione dell'AIDS, malattie cardiovascolari, ecc.), esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, e molto altro.
I signori vivisettori vogliono essere chiamati "ricercatori" o "scienziati". Altrimenti si offendono. Ma i loro camici bianchi non sono diversi da quelli dei macellai. E se ci sono meno macchie rosse è solo perché la sofferenza da loro inflitta agli animali di ogni specie non sempre richiede di versare sangue.
Nel sito potete trovare delle foto che testimoniano la sofferenza degli animali, ma la sofferenza più atroce è quella che non si vede, è quella del cane con la sclerosi multipla, del topino bianco col cancro, della coniglia tenuta prigioniera in un gabbia minuscola e imbottita di sostanze chimiche fino a generare figli deformi.

Vi rimando anche al link del post di Beppe Grllo sulla vivisezione: http://www.beppegrillo.it/2006/01/la_vivisezione.html

Fare qualcosa per combattere la vivisezione non è semplice, perché si tratta di intervenire a livello legislativo, far pressione sulle industrie, e far cambiare la mentalità di chi esegue i test (industriali, o per ricerca). Non è una scelta individuale, di cui ciascuno di noi è unico attore, come può esserlo il vegetarismo, ma occorre agire sugli altri, su chi prende le decisioni. Per noi e per gli animali.
Tuttavia, ciascuno di noi può dare il suo contributo, fin da subito, in vari modi. Qui ne suggeriamo alcuni da applicare alle scelte di tutti i giorni
- Scegli solo cosmetici, prodotti per la pulizia personale della casa "senza crudeltà": fai riferimento per questo alla guida che trovi sul sito www.consumoconsapevole.org.
- Usa meno farmaci che puoi, e quando proprio devi usarli, scegli quelli generici.
- Attenzione ai cibi per animali che compri: molte delle marche più note finanziano la vivisezione! .

3 commenti:

BLOG NEWS ha detto...

Grazie per essere passati dal mio blog che ne direste di un cambio di link?Ciao

Furever Together ha detto...

volentieri!

BLOG NEWS ha detto...

Ok domani vi aggiungo hai link ciao buon fine settimana

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